DANZA CONTEMPORANEA
Cercare di definire la Danza Contemporanea non è semplice, ma erroneamente la si ritiene spesso un grande calderone in cui lasciar confluire tutto ciò che di Danza non si riesce a classificare.
Quello della Danza Contemporanea è certamente un mondo in continua evoluzione, che mantiene tuttavia salde regole e tecniche da cui attingere, nate perlopiù negli Stati Uniti d’America.
Quando, nei primi anni del Novecento, il balletto classico approda nel Nuovo Continente, affronta un processo di profondo rinnovamento: si inizia a riflettere su alcuni concetti riguardanti la natura profonda del movimento, alla ricerca di un motore nel corpo che possa rendere quanto più naturale il danzatore.
Questo fermento culturale segna la nascita delle principali tecniche dell’allora denominata Modern Dance Americana: la tecnica Graham -in cui il danzatore per la prima volta porta le mani al pavimento e di cui i movimenti di contraction e release divengono principi basilari-, la tecnica Horton -basata sulla forza, sulla flessibilità e sull’esplorazione dei punti articolari-, la tecnica Nikolais –che svuota il danzatore di tutte le tensioni emotive concentrandosi sul peso, sulla massa e sul volume del suo corpo-, la tecnica Limón –basata sulla ricerca del centro del corpo -, sono metodologie che hanno effettivamente fatto da ponte tra il balletto classico e gli sviluppi contemporaneisti della danza.
Il vero punto di svolta e anello di congiunzione tra l’allora Modern Dance e la Danza Contemporanea risiede però forse nella metodologia nata da Merce Cunningham, che con la sua tecnica ha rivoluzionato le idee di spazio e tempo. Cosa riguardo gli sviluppi attuali?? Release, Floor Work, Contact Improvvisation, tanto per citarne alcuni: l’evoluzione continua…
Quello della Danza Contemporanea è certamente un mondo in continua evoluzione, che mantiene tuttavia salde regole e tecniche da cui attingere, nate perlopiù negli Stati Uniti d’America.
Quando, nei primi anni del Novecento, il balletto classico approda nel Nuovo Continente, affronta un processo di profondo rinnovamento: si inizia a riflettere su alcuni concetti riguardanti la natura profonda del movimento, alla ricerca di un motore nel corpo che possa rendere quanto più naturale il danzatore.
Questo fermento culturale segna la nascita delle principali tecniche dell’allora denominata Modern Dance Americana: la tecnica Graham -in cui il danzatore per la prima volta porta le mani al pavimento e di cui i movimenti di contraction e release divengono principi basilari-, la tecnica Horton -basata sulla forza, sulla flessibilità e sull’esplorazione dei punti articolari-, la tecnica Nikolais –che svuota il danzatore di tutte le tensioni emotive concentrandosi sul peso, sulla massa e sul volume del suo corpo-, la tecnica Limón –basata sulla ricerca del centro del corpo -, sono metodologie che hanno effettivamente fatto da ponte tra il balletto classico e gli sviluppi contemporaneisti della danza.
Il vero punto di svolta e anello di congiunzione tra l’allora Modern Dance e la Danza Contemporanea risiede però forse nella metodologia nata da Merce Cunningham, che con la sua tecnica ha rivoluzionato le idee di spazio e tempo. Cosa riguardo gli sviluppi attuali?? Release, Floor Work, Contact Improvvisation, tanto per citarne alcuni: l’evoluzione continua…